La nostra storia

Si legge Polisportiva Il Castello Lari 1989, anche se in realtà i primi cenni di vita di quella che era la New Time larigiana (ci chiamavamo così inizialmente) erano iniziati un paio di anni prima.

C’è chi li chiama visionari, chi illusi, oppure erano semplicemente incoscienti, con unico vero fine, quello di costituire una squadra calcistica che potesse far giocare tutti i tesserati, indipendentemente dal loro potenziale tecnico, ma richiedendo soltanto impegno costruttivo nel partecipare alla vita sociale dell’associazione.

Un gruppo di giovani larigiani con la smania di cimentarsi nel gioco del calcio però troppo grandi (o forse scarsi) per giocare nelle squadre giovanili, non trovava spazio nell’allora unica squadra amatoriale di calcio del paese, la U.S. Juventus Lari: che fare arrendersi? Giammai, “Se non troviamo spazio nella squadra locale allora costituiremo una squadra per conto nostro” questo pensarono e questo fu l’impulso che dette vita a quella che ancora oggi è la più vitale organizzazione sportiva del nostro Paese.   

Federico, Ivan, Roberto e Sandro e Mister Giorgio iniziarono a pianificare il primo campionato ufficiale de “Il Castello Sporting Club”, c’era un solo unico piccolo problema, trovare i finanziamenti per coprire i costi di un campionato amatoriale, iniziando da zero.

Se non hai i soldi per comprarti le maglie in qualche modo di devi ingegnare, così partì il primo investimento consistente nel coprire il costo di 20 raccomandate indirizzate alle maggiori società del territorio nazionale. Il testo recitava più o meno così: “siamo un gruppo di ragazzi che hanno il sogno di indossare la maglia della propria squadra del cuore…” terminando il testo della lettera con la richiesta di una divisa da gioco, ovviamente usata. Sandro, che era stato il promotore ed il terminale dell’iniziativa, aveva scritto le lettere, ed in ognuna aveva lasciato il proprio indirizzo per ricevere il materiale, solo per due società non c’era riuscito, la sua fede sportiva per la Fiorentina ed una simpatia per il Livorno, gli impedì di lasciare il proprio indirizzo per le richieste indirizzate a Juventus e Pisa. Per quest’ultima aveva lasciato l’indirizzo di Roberto, vero e proprio ultras della Curva Nord pisana.

Solo due club risposero:

l’Inter che invece delle maglie spedì una busta con un gagliardetto, le foto dei giocatori, un poster e un biglietto di auguri del Presidente Pellegrini; bel pensiero ma poco utile per il nostro scopo.

Un sabato pomeriggio Roberto arrivò al Circolo con una scatola incartata con carta da pacchi indirizzatagli dal Pisa Sporting Club. Nella trepidazione generale venne tolto l’incarto, si trattava di una scatola di vino di Rocca delle Macìe, ma il peso non era quello di un cartone di vino. Aprimmo la scatola e ne venne fuori una fiammante (seppur usata) muta di maglie neroazzurre del Pisa Sporting Club con un biglietto di accompagnamento del Presidente Anconetani.   

Il presidentissimo nerazzurro, tanto capace nello scegliere i talenti calcistici, quanto verace nel vivere con passione le gesta della propria squadra, ci aveva inviato le tanto agognate maglie. Grazie, grazie ed ancora grazie Romeo, sei sempre stato il migliore!

Ed è per ringraziare il gesto del presidentissimo nerazzurro, che il Castello si chiamò Sporting Club, in onore del Pisa Sporting Club sulla sua bacheca campeggiano, in secondo piano, i colori neroazzurro, dietro al biancoverde di Lari.